di Lulù
E' stato un piacere l'altra mattina leggere mentre ero in metropolitana un trafiletto scritto da Mario Furlan "Chi parla troppo dice poco".
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"Chi più parla meno dice. Amano dare fiato alle corde vocali: sembra che ci debbano dire chissà che, invece ripetono le solite cose due, tre, quattro volte: di persona e al telefono. E mentre loro vanno avanti a blaterare, tu ti scervelli a trovare un pretesto per tagliare la corda. Questi chiacchieroni sono perditempo. Chi agisce non ha tanto tempo per parlare. Invece costoro si perdono in chiacchiere. E, dal momento che chi parla tanto combina poco, si lamentano. O spettegolano. Provano gusto nel denigrare chi realizza più di loro. Il buon Dio ci ha dato due orecchie e una sola bocca. Per ascoltare il doppio di quanto parliamo."
E' un riassunto ideale di ciò che dobbiamo evitare. L'aggressione verbale è infatti maleducata ed autoreferenziale.
Pensiamo prima di parlare.
Chiediamo " e tu come stai?" invece che sovrastare.
Ma soprattutto sorridiamo e impariamo a dare valore al silenzio e all'ascolto.
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Concordo su ogni parola... (in un post così essere essenziali è d'obbligo!)
RispondiEliminaBuona giornata :)
Flavio
Grazie flavio! A volte il silenzio può essere molto rumoroso! a presto!
EliminaPurtroppo la sintesi non è un dono di tutti e spesso si parla troppo senza dire le cose essenziali!
RispondiEliminaHai ragione Fatina! anche il silenzio ha il suo valore! a presto!
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