lunedì 19 marzo 2012

Bicchieri e bottiglie


di Anacleto

Bevande diverse richiedono bicchieri diversi, non solo per tradizione ma anche per le caratteristiche intrinseche del prodotto: la sua volatilità, la temperatura e la quantità con le quali vadano servite.

Ci sono diverse varietà di bicchieri per il vino (Un'ottima annata): sferico per il vino rosso, cilindrico per quello bianco, flute per lo champagne.

Questa bevanda dagli aromi molteplici e variegati viene inoltre conservata o servita in “contenitori” diversi in base a tipologia ed occasione.


I BICCHIERI

1. VINI BIANCHI GIOVANI
La caratteristica di questo bicchiere è la forma della sua apertura più larga rispetto al corpo; essa consente inoltre di concentrare i profumi verso il naso favorendone la percezione.
2. VINI BIANCHI CORPOSI
Il corpo più largo con apertura maggiore, consente una migliore percezione degli aromi, per valutare quindi la morbidezza del vino assaggiato.
3. VINI ROSATI CORPOSI
l'apertura allargata consente di dirigere il vino sulla punta della lingua, in modo da rendere il vino più equilibrato. Il corpo largo che consente un'adeguata ossigenazione del vino.
4. VINI ROSSI GIOVANI
Il corpo del bicchiere deve essere largo in modo da consentire un'adeguata ossigenazione e sviluppo degli aromi, per esaltare questi vini.
5. VINI ROSSI CORPOSI E MATURI
L'apertura più stretta favorisce la concentrazione degli aromi complessi, frutto della maturazione del vino in bottiglia che ne esalta la percezione.
6. VINI ROSSI CORPOSI E MOLTO MATURI
La forma ampia consente di evitare, la decantazione del vino in quanto, data la sua ampiezza, ne consente già un'adeguata ossigenazione.
7. VINI ROSSI CORPOSI E MOLTO MATURI
Questo bicchiere costituisce una variante del precedente in base alla sua apertura. Questa caratteristica permette un’ossigenazione ancora maggiore.
8. VINI DOLCI E PASSITI
Si tratta di un calice di piccole dimensioni con corpo ampio e apertura stretta in modo da favorire sia lo sviluppo degli aromi sia la loro concentrazione nel naso.
9. VINI LIQUOROSI
La maggiore altezza del bicchiere consente un maggiore sviluppo degli aromi complessi e intensi caratte- ristici dei vini liquorosi.
10. SPUMANTI METODO “CHARMAT”
Questo bicchiere, detto mezzo flûte, ha il corpo stretto e lungo in modo da favorire lo sviluppo delle bollicine nei vini spumanti.
11. SPUMANTI METODO CLASSICO
Si tratta di una flûte con la pancia più larga e apertura stretta che consente l'ossi- genazione del vino e quindi il giusto sviluppo degli aromi degli spumanti.
12. SPUMANTI AROMATICI DOLCI
Questo bicchiere, detto semplicemente coppa, è particolarmente indicato per gli spumanti aromatici e dolci, vini di notevole carica aromatica.


LE BOTTIGLIE

1. ALBESIA
Impiegata per vini rossi da lungo affinamento, puo’ essere utilizzata solo dalle aziende che aderiscono allo specifico consorzio.
2. BORGOGNONA
Usata per diverse tipologie di vino, è priva di spalla e solitamente di colore verde scuro.
3. BOCKSBEUTEL
Dalla forma particolare e panciuta, viene impiegata con i vini rossi, alcuni portoghesi;
viene a volte usata per l’Oriveto.
4. PORTO
Impegnata per i vini di Porto e per altri vini della penisola iberica, si puo’ trovare ancora di color marrone scuro.
5. ANFORA
Impiegata in Francia per alcuni vini bianchi della Provenza, ma soprattutto si associa ad un particolare vino italiano: il Verdicchio.
6. BORDOLESE
La bottiglia piu’ diffusa e impegnata per diverse tipologie di vino, verde scuro o marrone per i vini rossi, trasparente per i bianchi.
7. BORDOLESE A SPALLA ALTA
Elegante rivisitazione della bordolese classica, adatta per particolari tipologie di vino rosso.
8. BORDOLESE PICCOLA
Diffusa per vini dolci e passiti, di vetro scuro e capacità contenuta.
9. CHAMPAGNOTTA
Impegnata per Champagne e per tutti gli altri spumanti, costituita da vetro piu’ spesso e fondo rinforzato per resistere alla pressione.
10. CHAMPAGNE CURVEE
Forma leggermente più elegante da regalo, rispetto alla sorella maggiore champagnotta.
11. RENANA
Tipica forma allungata e schiacciata, è impegnata soprattutto con i vini bianchi.
12. MARSALESE
Bottiglia specifica per il marsala o per altri liquori simili, è solitamente di colore marrone.



mercoledì 14 marzo 2012

Una primavera all'inglese

di Lulù e Anacleto

Lo indossavano tutti. Enigmatiche spie, femmes fatales e grandi divi del cinema. Chi l’avrebbe mai detto che il “trench coat”, usato dai soldati inglesi, sarebbe diventato un capo classico ed universale?
Agli inizi del ‘900, infatti, fu ordinato alla ditta Burberry di produrre, ad uso dell’esercito inglese, un modello intermedio tra l’impermeabile d’ordinanza e il cappotto militare.

La consacrazione di questo capo fu però sancita sul grande schermo da Humphrey Bogart in Casablanca, ma come dimenticarsi di Colazione da Tiffany? Il Tenente Colombo? O Peter Sellers ne La Pantera Rosa?

Esistono molte versioni innestate sul modello tradizionale, che variano dal colore alla lunghezza, assecondando tutti i gusti. Il colore tradizionale è il kaky, neutro e unisex, molto raffinati, però, sono anche il blu navy, il grigio ardesia o il nero. Per quanto riguarda invece la lunghezza, appena sopra il ginocchio o appena sotto è la misura più versatile.

E’ inoltre un capo che ci permetterà di non essere fuori luogo nemmeno alla sera, accessoriato con un papillon per lui, con una pochette portata a tracolla e una décolleté open toe per lei.

Abbottonato, chiuso in vita con la cintura o aperto, il trench è perfetto per questa stagione, variando infatti il “sotto”( una giacca, un golf o una camicia) ci permetterà di adattarci a questo marzo pazzerello e ai suoi sbalzi climatici, potendo nel contempo archiviare, per quest’anno, i giacconi e i cappotti invernali.

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lunedì 12 marzo 2012

Originalità prima di tutto

di Lulù
Sempre di più oggi la società si sta conformando a stili di vita omogenei e convenzionali, lasciando da parte l’originalità ed il  senso critico individuale.

Una volta fra le varie letture più o meno impegnate, mi è capitato di leggere una frase davvero simpatica: “Essere sempre un’eccezione: è la vera chiave del successo”, ho subito notato un estremo contrasto con quello che mi capita di osservare nella selva oscura cittadina. Com’è infatti possibile il dilagare tanto diffuso di “scarpe ortopediche” stringate, dalla zeppa unisex? O di foulard con teschietti alla Barba Blu? O di cellulari super accessoriati rigorosamente da sostituire ogni semestre? E' infatti giusto evolversi sotto ogni punto di vista, non tralasciando però gli aspetti più conservatrici e tradizionali che ci legano alla nostra personalità.

Il Principe Ranocchio, nello Stagno della vita, deve essere al passo con i tempi, accogliere sempre nuovi stimoli, conoscere da vicino le “tentazioni” della crescente omologazione, per potersene categoricamente distanziare. Mi sembra infatti che più che creativi bizzarri, amanti della novità e dell’improvvisazione, oggi ci si nasconda dietro a feticci di dubbio gusto per trovarsi un posticino in questo mondo frettoloso. Essere un’eccezione, è proprio questo il bello! Senza diventare degli esibizionisti ed esprimendo la propria personalità in modo equilibrato, è quanto mai particolarmente difficile. Ancora oggi sopravvivono pezzi di design, gioielli o capi di abbigliamento intramontabili: mi riferisco alla penna Bic, alla radio Brionvega o alla lampada Arco di Castiglioni, alle perle (Perle...di maturità) o al tubino nero (Little black dress).

E’ da questa genuina essenzialità da cui dobbiamo partire per creare un nostro stile di vita personale, dei capisaldi già testati dal tempo da riaggiornare secondo le nuove esigenze e sui quali innestare il nostro gusto personale perché come diceva un grande maestro di architettura, Ludwig Mies van der Rohe, “ less is more”.


mercoledì 7 marzo 2012

8 marzo, 2012

di Lulù


E’ ormai lontano il 1922 quando per la prima volta si celebrò la Festa della Donna in Italia.


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Tuttavia ogni Principe Ranocchio che si rispetti domani farà cosa gradita ad omaggiare la propria amata, collega, amica, mamma, nonna, sorella o figlia con i consueti auguri ed eventualmente con un mazzolino di mimosa o un piccolo pensiero. 

Questo fiore, oltre ad essere notoriamente simbolo di questa festa, è leggero, profumato ed allegro, anticipazione della primavera ormai alle porte.
In questa giornata, inoltre, molteplici sono le convenzioni con i principali Musei.

Una bella occasione, dunque, per approfittare di un pomeriggio in compagnia dell’arte, consapevoli delle conquiste politiche e sociali femminili, ma anche delle discriminazioni e delle violenze purtroppo ancora molto diffuse.

Ogni Principe Ranocchio dovrebbe celebrare tutti i giorni questa ricorrenza, con il rispetto e l’eleganza che ogni Donna si merita in ogni istante.

 

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Un' ottima annata

di Lulù e Anacleto

Il vino ha sempre avuto un fascino accattivante tanto che, per tradizione, sei sono le “uve nobili” che hanno generato i migliori vini al mondo. Si tratta delle uve bianche Sauvignon Blanc, Riesling e Chardonnay e di quelle nere Pinot Noir, Cabernet Sauvignon e Merlot.
In realtà l’elenco dei vitigni è oggi molto più vario data la produzione diffusa, oltre che nella “culla” europea, anche oltre oceano.

La cantina ideale è scura, con volte in mattoni ricoperte di ragnatele, le bottiglie sono impolverate e di vetro scuro per proteggere ulteriormente il vino dalla luce; generalmente si trova in luoghi lontani dalle grandi metropoli, in piccoli borghi di campagna, privi di vibrazioni provocate da autostrade o ferrovie, per una conservazione ottimale del prodotto.

Una piccola curiosità: la cantina minima, ovvero quali bottiglie dobbiamo avere sempre “al fresco”? Sei bottiglie di bianco secco, due di bianco semisecco, tre di rosato, sei di vino rosso leggero, cinque di vino corposo.


Ecco di seguito la ruota dei profumi che suggerisce in modo universale la lettura di un vino.


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Tra i riti del convivio sicuramente stappare la bottiglia è uno dei più importanti, si può utilizzare un tradizionale cavatappi a spirale a doppia leva oppure uno tascabile a leva singola, che funge anche da coltellino per rimuovere il sigillo dalla bottiglia. Il calice si solleva con la mano destra, non dallo stelo ma dalla coppa. Non si solleva il bicchiere verso la bottiglia per accettare da bere, né vi si mette la mano sopra per rifiutare. Chi offre invece il vino non insisterà ad offrine in caso di rifiuto. Quando invece si servirà, non si solleverà dalla tavola il bicchiere della persona a cui si versa il vino; inoltre, una volta finito di versare, la bottiglia dovrà essere fatta ruotare leggermente per evitare la caduta di gocce sulla tovaglia.

Per concludere ecco un piccolo estratto tratto dall’Enciclopedia del Vino Larousse, che esplicita in quale ordine servire i vini durante il pasto.
“Vino bianco prima del rosso, vino nuovo prima del vecchio, vino leggero prima del forte, vino secco prima dell’abboccato, vini di qualità inferiore prima di quelli di maggior pregio oppure rari. In un pasto i vini bianchi accompagnano le prime portate e i vini rossi le portate principali o quelle successive”.

Ogni vino inoltre va servito in un adeguato bicchiere, ma questa è un’ altra storia…

(Bicchieri e bottiglie)

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lunedì 5 marzo 2012

Happy gardening!

di Lulù e Anacleto

La primavera è ormai alle porte e con essa tutte quelle attività che hanno a che fare con la natura, e che vedranno coinvolti tutti gli appassionati di verde e di giardinaggio. Dai possessori di grandi giardini, ai piccoli terrazzi cittadini, chiunque potrà cimentarsi nell’hobby del giardinaggio come un’attività divertente e molto rilassante.
Se come Ariosto sposate la filosofia del “parva sed apta mihi” (piccola, ma sufficiente per me), una cassetta di legno è quanto vi serve, soprattutto in città dove non sempre ci sono ampi spazi per permetterci grandi orti.

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Il giovin signore di oggi potrà infatti ricreare il suo piccolo “giardino d’inverno” all’interno di una cassetta di legno, nella quale potrà collocare piccoli vasetti di terracotta con le principali piante aromatiche utilissime in cucina: basilico, rosmarino, salvia, timo, erba cipollina, mentuccia. I vasetti saranno così ordinati e sarà più facile trasportarli dal terrazzo in casa durante gli acquazzoni estivi.Utilizzare poi contenitori riciclati, riempiti di terra per seminare piante e fiori, potrà essere una buona soluzione per poi poterli invasare o trapiantare in giardino.
Circondarsi di piante, per quanto possibile, sarà un impegno costante non privo di soddisfazioni!
Ricordatevi, infatti, che ogni pianta ha bisogno di una cura e di una manutenzione continua, perlomeno di un’annaffiatura costante.

Questo è inoltre il periodo migliore dell’anno per interrare le piante ed i fiori, riorganizzare e sistemare il vostro giardino con opere di potatura sugli alberi da frutta, per rinvigorirli e formarli prima dell’imminente gemmatura e successiva crescita.
Anche il giardinaggio dunque può diventare un’attività davvero divertente e di grande soddisfazione: è infatti bellissimo osservare tutte le fasi dalla crescita della piantina sino a poterne raccogliere i frutti. Grembiule multi tasche, guantoni, paletta, zappa e un bel paio di stivali di gomma, magari gialli, ci permetteranno di trascorrere ore serene e rilassanti nel verde relax della vostra oasi in miniatura sul terrazzo o del vostro giardino.Happy gardening!





venerdì 2 marzo 2012

Un piccolo grande amico

di Lulù

Alcune volte è bello riscoprire piccoli giochi senza tempo anche per i bimbi di oggi che vivono in un’era super tecnologica!

Ancora oggi uno dei ricordi migliori legati ai giochi dell’ infanzia è il mio orsacchiotto Tobia, un piccolo dono che mi è stato fatto alla nascita e che passata da poco la soglia dei 20 anni è ancora in ottima salute! Credo che avere un pupazzo preferito sia una grande compagno di avventure, mentre si espugnano fortezze difese da draghi come cavalieri senza paura, oppure mentre si fanno picnic bucolici immaginari con le camicie da notte di pizzo della nonna, come vere principesse.

Sicuramente ci sono oggi giocattoli molto più “allettanti” che però, passata la moda, cadranno ben presto nel dimenticatoio. Un piccolo amico di pezza, invece, sarà un caro ricordo sempre: sia che rimanga ancora oggi nelle nostre camere da letto, un po’ nascosto da cianfrusaglie accumulate, sia che venga rinchiuso nel baule dell’infanzia per essere poi riscoperto, casualmente, in un pomeriggio di fine inverno.

Regalare un piccolo Tobia sarà un giocattolo classico che si presterà a qualsiasi grande viaggio immaginario!




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